
Il mio approccio all’arte è in un certo senso olistico, nel senso di totale e attraverso tutti i cinque sensi. Quindi la risposta al quesito è penso di essere in gamba ad aguzzare i miei cinque sensi.
Ovvio che la pittura di cui solitamente ci occupiamo qui Sul Parnaso va soprattutto goduta con gli occhi ma l’esperienza migliore è quella che include più sensi. Per questo l’esperienza dell’arte sui libri o sul web è sempre un po’ riduttiva mentre quando incontriamo l’arte in un museo l’esperienza è più intensa, si aggiungono i profumi del luogo, spazialità e luci che determinano un maggiore coinvolgimento e superfici che non sempre possiamo toccare ma che suggestionano comunque il senso del tatto. Penso soprattutto alla pittura moderna e contemporanea, dove i tocchi di colore hanno spessori differenti e la loro matericità contribuisce a creare l’essenza dell’opera.

Un dipinto impressionista come le Ninfee blu di Monet merita di essere osservato dal vero, solo in questo caso colori e tratti si fondono e diventano qualcosa di magico, evocando profumi intensi e la musica della vegetazione che incontra le acque fluenti. E decisamente sarebbe bellissimo poter toccare la superficie dipinta seguendo le linee morbide o carezzando i colori chiari e delicati dei petali delle ninfee.
Intendere l’arte coinvolgendo tutti i sensi è proprio di un movimento tutto italiano: la Scapigliatura. A Milano, negli anni dopo l’Unità d’Italia poeti, musicisti, scultori e pittori rappresentano un primo tentativo di modernità e di rottura con il passato. Molti di loro esplorano le diverse arti, è il caso di Emilio Praga che viaggia attraverso l’Europa e a Parigi ammira la pittura impressionista e la poesia di Baudelaire. Inizialmente si dedica alla pittura, studiando all’Accademia di Brera e partecipando a esposizioni con opere raffiguranti paesaggi.

Pubblica il libro di versi “Tavolozze” nel 1862, seguito da “Penombre” nel 1864 e “Fiabe e leggende” nel 1867, che riscuotono grande ammirazione. Una crisi finanziaria lo costringe a insegnare letteratura al Conservatorio di Milano, ma la sua indisciplina lo porta a tentare la strada teatrale con Arrigo Boito, fino alla sua morte nel 1875. Praga è anche autore del “manifesto” della Scapigliatura, Preludio, una lirica in cui esprime la crisi degli artisti del suo tempo, la fine delle spinte ideali del Risorgimento e la ricerca ansiosa che caratterizza l’arte contemporanea:
Canto le ebbrezze dei bagni d’azzurro,
e l’Ideale che annega nel fango…
Non irrider, fratello, al mio sussurro,
se qualche volta piango,giacché più del mio pallido demone,
odio il minio e la maschera al pensiero,
giacché canto una misera canzone,
ma canto il vero!Emilio Praga, vv. 25-32 in Preludio in Poesie, Treves, Milano, 1922,
Tra gli artisti della Scapigliatura uno dei più affascinanti è sicuramente Tranquillo Cremona, le sue opere si caratterizzano per la fusione di figure e ambiente e la sua ricerca precorre quella più profonda di Boccioni. In Edera gli innamorati sono fusi l’uno nell’altro, avvinghiati appunto come edera. Non ci sono linee di contorno e l’immagine sembra una visione, simile alle visioni simboliste ma coerenti anche con la pittura rapida volta a cogliere l’attimo degli impressionisti.

In Melodia Tranquillo Cremona riesce a dare spazio alla musica e al suo sprigionarsi dalla mente e dalle mani appassionate della protagonista che suona lasciandosi inebriare dalle note.

La ricerca di odori, sapori, trame e sonorità è uno dei fili conduttori di tanta arte contemporanea e mi viene in mente il nostro Renato Guttuso che nella Vucciria fa emergere tutta la “sensualità” del mercato di Palermo, fermandosi a guardare la grande tela di Palazzo Chiaromonte lo spettatore non vedrà solo colori e forme ma sentirà il profumo dei frutti del mare, la dolcezza dei frutti, l’odore del sangue fresco delle carni e il sentore salino dei salumi e dei formaggi.

Ma l’arte può essere veramente “gustata”? Certo magari in una pasticceria ma di recente ha fatto scalpore la vendita all’asta di “Comedian” di Maurizio Cattelan per oltre 6 milioni di dollari, una banana ostaggio di un nastro adesivo, ultima provocazione del noto artista italiano.

L’acquirente Justin Sun l’ha effettivamente mangiata!

