pubblichiamo la quarta video-lezione sulle Avanguardie storico-artistiche tenute dal prof. Filippo Musumeci presso la sede del Cral Regione Piemonte nell’anno 2019.
In quest’incontro abbiamo affrontato la genesi, le componenti stilistico-formali e i protagonisti dell’Astrattismo e della Metafisica.
Buona visione e condivisione.
Vi diamo appuntamento alla quinta e ultima video-lezione.
František Kupka ha un ruolo di grande importanza nell’Arte contemporanea, aderisce a diversi movimenti offrendo un contributo sempre originale e pregnante. Nasce in un piccolo villaggio della Boemia, si avvicina da subito a forme di spiritualismo. In seguito frequenta l’Accademia di Belle Arti di Praga completando gli studi a Vienna dove parallelamente viene in contatto con i circoli teosofici.
Dal 1896 si trasferisce a Parigi e si divide tra illustrazioni satiriche
Sempre poveri, F. Kupka, illustrazione, 1902
ed una pittura di ispirazione simbolista.
Admiration, F. Kupka, 1899, MoMA, New York
La sua passione per l’astronomia lo induce ad occuparsi di temi legati al cosmo, nel 1910 elabora per esempio un opera come Il primo passo
The first step, F. Kupka, 1910, MoMA, New York
Le sfere sono un chiaro riferimento agli astri e al loro movimento ma per Kupka è importante sondare il rapporto tra scienza e religione, cercare lo spirituale nel reale. La sua indagine si apre per questo a più movimenti e a esperienze disparate che tuttavia fossero collegate con il suo personale piano di ricerca.
Il cubismo orfico, di cui Kupka fu uno dei principali rappresentanti, è sicuramente il collegamento giocoso e libero tra il cubismo più formale di Braque e Picasso, e il dinamismo del Futurismo.
Mme Kupka among verticals, F. Kupka, 1911, MoMA, New York
Il ritratto di Mme Kupka del 1911 rappresenta uno dei momenti di passaggio dal residuo figurativo al completo astrattismo in un tripudio di colori; ma per Kupka nulla è definitivo, restano sempre possibili riprese e ripensamenti e il tema cosmologico resta sempre tra quelli più amati dall’artista ceco.
Disks of Newton, F. Kupka, 1911, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, PA, US
Hans Arp è uno dei maggiori esponenti del Dada, movimento dell’arte contemporanea i cui aderenti sperimentano in modo libero e irriverente, senza limitazione relative alle tecniche, ai materiali o alla modalità espressiva. Arp è figura centrale, dal punto di vista plastico, del Dada di Zurigo; predilige la linea del biomorfismo con rilievi dalla cromia ardita ma con interiore armonizzazione.
La sua ricerca parte dallo studio delle opere di Maillol, scultore francese dell’Art Nouveau, attivo a Parigi negli anni della formazione di Arp, ispirato dalle forme femminili che rende con una linea morbida e diafana.
Arp si dedica alla poesia e alla scrittura e nel 1912 partecipa alla seconda mostra degli artisti del Blaue Reiter, qualche anno più tardi si accosta al Surrealismo ma è nel 1916 che contribuisce alla fondazione del Dadaismo.
Ritratto di Tristan Tzara, Hans Arp, 1916
Nello stesso anno Hans Arp incontra Sophie Taeuber, sua futura moglie ma anche collaboratrice in numerose avventure artistiche, e realizza un’opera ormai completamente non figurativa come il Ritratto di Tristan Tzara, da cui emerge il linguaggio nuovo del non senso e della casualità.
In questa fase l’artista sceglie il rilievo, ma non si avventura ancora nella spazialità del tutto tondo, e impiega materiali ed elementi già pronti in una sorta di più timido ready-made evidente in Trousse d’un Da dove pezzi di legno di risulta, privi di un qualsiasi valore estetico, vengono incollati sulla tavola, luogo tradizionale del dipinto.
Trousse d’un Da, Hans Arp, 1920-21, Centre Georges Pompidou, Parigi
In ogni caso nelle sue opere vi è sempre riferimento alle forme della natura e totale esclusione del mondo artificiale delle macchine che altri artisti del Dada trovavano invece stimolante.
Gradualmente Arp conquista la terza dimensione e le sue opere cominciano a dialogare con lo spazio circostante come nella decorazione in vetro realizzata nel 1928 per una residenza di Strasburgo:
Vetrata dipinta ad Aubette, Hans Arp, Strasburgo
Dopo la fine del secondo conflitto mondiale Ans Harp ottiene nuomerosi riconoscimenti e molte delle sue opere vengono inserite nei luoghi più importanti di numerose città. Come Cloud Shepherd (Pastore delle Nuvole) collocata nella piazza dell’Università di Caracas e realizzata in bronzo davanti ad un rilievo in ceramica.
Cloud Shepherd, Hans Arp, Caracas, 1953
Le opere di questo periodo hanno una vitalità davvero notevole ed effettivamente sono l’espressione della legge del caso che permette all’artista che si abbandona ad essa di creare qualcosa di assolutamente nuovo e vivo come un elemento di natura.
Strutture di linee, superfici, forme, colori. Cercano di avvicinarsi all’eterno, all’inesprimibile al di là dell’uomo. Sono una negazione dell’egoismo umano. Sono l’odio per l’immodestia umana, l’odio per le immagini, i dipinti … La saggezza [è] il sentimento per la realtà che arriva, il mistico, il definito indefinito, il più grande definito.
Quando finalmente i vigili del fuoco ebbero sfondato la porta, l’odore, che fino a quel momento era filtrato attraverso gli spiragli, si diffuse per tutto il pianerottolo. La signora Lotti, che abitava nell’appartamento di fianco, fece un passo indietro; i volontari della Misericordia entrarono con la barella; Lorella strinse il braccio di suor Maria Consolazione.
ΟYΤΩΣ AΤΑΛΑIΠΩΡΟΣ ΤΟIΣ ΠΟΛΛΟIΣ H ΖHΤΗΣΙΣ ΤHΣ AΛΗΘΕIΑΣ, ΚΑI EΠI ΤA EΤΟIΜΑ ΜAΛΛΟΝ ΤΡEΠΟΝΤΑΙ. «Così poco faticosa è per i più la ricerca della verità e molti si volgono volentieri verso ciò che è più a portata di mano». (Thuc. I 20, 3)