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I VOLTI DELL’ANIMA: OMAGGIO A JAMES TISSOT

I VOLTI DELL’ANIMA: OMAGGIO A JACQUES-JOSEPH TISSOT, detto JAMES TISSOT (Nantes, 15 ottobre 1836 – Chenecey-Bouillon, 8 agosto 1902), nell’anniversario della nascita.

di Filippo Musumeci

JAMES TISSOT
Dopo aver studiato nelle migliori istituzioni di Nantes, sua città natale, consacrate alle discipline artistiche, si trasferisce a Parigi ed entra all’École des Beaux-Arts con la presentazione di Louis Lamothe, allievo di Ingres, frequentando, inoltre, il Louvre come copista.
Nel 1862, durante il suo soggiorno in Italia, conosce Whistler e Degas, i due modelli primari della sua produzione artistica matura. Rientrato a Parigi apre la sua pittura a soggetti moderni, manifestando una spiccata attenzione per la resa degli abiti e dell’atteggiamento dei modelli.
Nel 1871 si trasferisce a Londra, orientando la sua pittura verso gli usi e i costumi della società contemporanea, sulla scia del Naturalismo francese e dei soggetti, già, affrontati dai giovani artisti impressionisti, come Manet, Monet, Renoir e l’amico Degas. Il desiderio di acquisire una fama certa lo spinge alla ritrattistica borghese industriale, creando, così, uno stile singolare, ispirato alla ritrattistica inglese del Settecento, ma adeguato alle esigenze della nuova classe emergente. Le sue ambientazioni spaziano dai marittimi fluviali agli scenari urbani con indicazioni esatte di monumenti, oppure a contesti sociali dell’elegante vita borghese, quali balli e ricevimenti.
Muore a Bouillon, Doubs nel 1902.

I VOLTI DELL’ANIMA: OMAGGIO A THEODORE CHASSERIAU

I VOLTI DELL’ANIMA: OMAGGIO A THEODORE CHASSERIAU (Sainte-Barbe-de-Samaná, Repubblica Dominicana, 20 settembre 1819 – Parigi, 8 ottobre 1856) nell’anniversario della morte.

di Filippo Musumeci

Théodore Chasseriau nacque il 20 settembre 1819 a Sainte-Barbe-de-Samanà (Repubblica Dominicana), un tempo colonia, da un funzionario di stanza e da una discendente di creoli, ma appena due anni dopo, nel 1821, la famiglia Chasseriau si trasferirà nella capitale francese, ove nel 1830 Théodore inizierà il suo apprendistato quadriennale nell’atelier di Ingres. Qui il giovane pittore romantico acquisirà la lezione del disegno e i canoni della pittura storico-letteraria. L’esordio al Salon avviene nel 1836, esponendo i ritratti dei familiari e “Il ritorno del figliol prodigo” (oggi a Le Havre, Musée André Malraux).
Nel biennio 1836-38 il pittore raccoglierà in un carnet immagini e appunti ispirati ai drammi shakesperiani, di “Macbeth”, “Re Lear” e “Otello”, tradotti poi, nel 1844, in un ciclo litografico non esente della forza evocativa dell’Amleto di Delacroix dell’anno precedente, 1843, specie per “Otello”, liberamente ispirato, a sua volta, all’opera di Gioacchino Rossini, messa in scena in lingua francese nello stesso 1844.
Il 1839 segna il ritorno al Salon con “Venere marina” e “Susanna al bagno” (oggi al Louvre di Parigi), accolte con successo; e nuovamente l’anno successivo, 1840, con il “Gesù nel giardino degli olivi” (Chiesa di Saint-Jean d’Angély). Tra il luglio 1840 e il gennaio 1841 Chasseriau compirà un breve viaggio in Italia, tappa obbligata per gli artisti di età moderna.
Ritornato a Parigi garantirà la sua presenza al Salon negli anni 1841, 42, 49, 52, ricevendo importanti commissioni, come quella del 1844 del ciclo allegorico di affreschi per lo Scalone della Corte dei Conti (in gran parte distrutto dall’incendio durante la Comune nel 1871), opera che influenzerà in modo significato lo stile del grande simbolista francese Pierre Puvis de Chavannes.
Nel 1846 Chasseriau viaggerà in Algeria dando forma a lavori dai colori squillanti e fortemente contrastati.
L’insuccesso insperato delle litografie dedicate all’Otello spingeranno il pittore a tradurne su tela per il Salon del 1849 alcune scene, come “Desdemona si toglie le vesti” (Louvre di Parigi); operazione ripetuta per quello del 1852 con scene tratte dal “Macbeth”, come “Macbeth ha l’apparizione degli spettri del re” (1849-54, Musée des Beaux-Arts di Reims), rifiutato all’Esposizione Universale del 1855, e “Macbeth incontra le tre streghe” (1855, Louvre di Parigi).
In questi anni Chasseriau si dedicherà a numerosi ritratti e soggetti esotici, come il celebre “Tepidarium” (1853, Musée d’Orsay).
Il carattere arcaico ed evocativo delle sue composizioni eserciterà un’influenza significativa nelle opere dei simbolisti francesi Gustave Moreau, Olidon Redon, Gustave Doré e, su tutti, come già detto, Pierre Puvis de Chavannes.
Théodore Chasseriau, ancora trentasettenne, si spegnerà a Parigi l’8 ottobre 1856.

THEODORE CHASSERIAU

I VOLTI DELL’ANIMA: OMAGGIO AL GENIO DI MICHELANGELO MERISI detto il CARAVAGGIO

I VOLTI DELL’ANIMA: OMAGGIO AL GENIO DI MICHELANGELO MERISI detto il CARAVAGGIO (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, Grosseto, 18 luglio 1610), nell’anniversario della nascita.

“Anche il Caravaggio avvertiva il pericolo di ricadere nell’apologetica del corpo umano, sublimata da Raffaello e da Michelangelo, e persino nel chiaroscuro melodrammatico del Tintoretto. Ma ciò che gli andava balenando era ormai non tanto il ‘rilievo dei corpi’ quanto la forma delle tenebre che li interrompono. Lì era il grumo drammatico della realtà più complessa ch’egli ora intravedeva dopo le calme specchiature dell’adolescenza. E la storia dei fatti sacri, di cui ora s’impadroniva, gli appariva come un seguito di drammi brevi e risolutivi la cui punta non può indugiarsi sulla durata sentimentale della trasparenza, anzi inevitabilmente s’investe del lampo abrupto della luce rivelante fra gli strappi inconoscibili dell’ombra. Uomini e santi, torturatori e martiri si sarebbero ora impigliati in quale tragico scherzo. Per restar fedele alla natura fisica del mondo, occorreva far sì che il calcolo dell’ombra apparisse come casuale, e non già causato dai corpi; esimendosi così dal riattribuire all’uomo l’antica funzione umanistica dirimente di eterno protagonista e signore del creato. Perciò il Caravaggio seguiva, e fu fatica di anni, a scrutare l’aspetto della luce e dell’ombra incidentali”.
(Roberto Longhi, “Caravaggio”, 1968)

MICHELANGELO MERISI DA CARAVAGGIO

I VOLTI DELL’ANIMA: OMAGGIO A HENRI-MARIE-RAYMOND DE TOULOUSE-LAUTREC

I VOLTI DELL’ANIMA: OMAGGIO A HENRI-MARIE-RAYMOND DE TOULOUSE-LAUTREC

(Albi, 24 novembre 1864 – Saint-André-du-Bois, 9 settembre 1901) nell’anniversario della morte.

“Ho cercato di esprimere il vero, non l’ideale. Forse è un errore, perché non so risparmiare i difetti, anzi mi diverto a scoprirli in divertenti caricature, a farli risaltare, a metterli in evidenza”.
(Henri de Toulouse-Lautrec)

HENRI TOULOUSE-LAUTREC