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Mostre o eventi legati all’arte visiva in Italia.

Buon Natale con Arte

E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Tra qualche ora festeggeremo il Natale e scarteremo i doni scambiati come simbolo d’affetto come consuetudine. Sul Parnaso vi augura un Natale pieno d’amore, accanto alle persone che avete nel cuore e vi porge un piccolo dono: una serie di sfondi per rendere più natalizio e artistico anche il vostro schermo.

BUON NATALE

Adorazione di Leonardo
Leonardo da Vinci, Adorazione dei Magi, tempera su tavola, 246 x 242 , Firenze Uffizi, 1482 ca.
Adorazione  di Gentile da Fabriano
Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi Tempera e oro su tavola, 173 x 228, Firenze, Galleria degli Uffizi, 1423
Natività del Trittico Portinari di Hugo Van der Goes
Hugo Van der Goes, Natività del Trittico Portinari, olio su tavola, 253 × 608, Firenze, Uffizi, 1477 ca.
Natività di Giotto
Giotto, Natività Affresco, 200×185, Cappella degli Scrovegni, Padova, 1303-05 ca.

 

Tempus fugit

TEMPUS FUGIT

di Emanuela Capodiferro

Tempus fugit, dicevano gli antichi, e difficilmente qualcuno non concorderà con loro. Oggi più che mai, nell’era dei messaggi istantanei, del vediamoci su facebook, del pronto in tavola, del fast food & fast travel e delle mille cose che rendono tutto più veloce, mentre le nostre vite sono sempre più compresse, sempre più prive di tempo per noi, di tempo che conta per noi.

Questo spazio nasce su stimolo del mio caro amico e collega Filippo con cui condivido la passione sincera per l’Arte e per l’Educazione.

Collaborare alla creazione di questo blog rappresenta un modo per riprendere il mio tempo, per occuparmi di ciò che amo, scoprendo, condividendo e confrontando nuove visioni dell’Arte.

E quindi comiciamo dal Tempo e dalla visione terrificante che di esso ci offre uno dei giganti della Storia dell’Arte di tutti i tempi:Goya.

Francisco Goya, Crono divora i suoi figli, 1821-23, Madrid , Prado.

Un visione che anticipa di quasi un secolo gli esiti più cupi dell’Espressionismo novecentesco e che descrive la disumana crudeltà del nostro più inesorabile nemico: il Tempo.

L’opera appartiene al periodo più tardo di Goya ed anche più tragico, segnato dalla sofferenza di una grave malattia. Appartiene al ciclo delle “pitture nere” e rappresenta Crono, il padre di Zeus, nell’atto di divorare i suoi stessi figli ed è anche allegoria del principio distruttore, insito in ogni vivente, Chronos, il Tempo. Non vi sono committenti da soddisfare ma solo emozioni da esprimere, per cui Goya non cerca di piacere.Le pennellate sono crude e rapide, i toni cupi lasciano emergere solo il rosso del sangue e delle membra strappate. Protagonista è lo sguardo folle e agghiacciante del padre che dilania il figlio.

Goya mette in campo un modo nuovo per indagare il lato oscuro dell’uomo, dipinge gli istinti più irrazionali e violenti, riflette su aspetti che raramente, almeno nell’arte prenovecentesca, erano stati considerati. Ma soprattutto è il modo che è nuovo e in assoluto anticipo.

p.s. mi sono alzata con il piede storto…

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