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UN TUFFO NELLA STORIA IRLANDESE. GLENDALOUGH – “LA VALLE DEI DUE LAGHI”.

UN TUFFO NELLA STORIA IRLANDESE. GLENDALOUGH  –  “LA VALLE DEI DUE LAGHI”.

di Sofia Graziano

Glendalough, che deriva dal gaelico Gleann Dà Locha, “valle dei due laghi”, è un villaggio monastico situato nella parte orientale della Repubblica d’Irlanda, sulle Wicklow Mountains, a poche decine di chilometri a sud di Dublino. Fu fondato nel V secolo da un giovane monaco eremita di nome Kevin, che giunse in questa valle alla ricerca di pace e isolamento.

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Non si hanno molte notizie certe sull’uomo che sarebbe diventato, in seguito alla canonizzazione del 1903, San Kevin. La sua vita è costellata di aneddoti leggendari che fanno di lui un personaggio misterioso, a metà tra il mondo reale e quello della mitologia popolare.

Ciononostante, non ci sono dubbi sulla sua esistenza, e questo fatto rende, se possibile, ancora più intrigante la sua storia e quella di Glendalough. Possiamo dire per certo che il monaco giunse nel 498 d.C. in questa valle, guidato, secondo la leggenda, da un angelo che lo condusse fino ad una grotta sulle rive del superiore dei due laghi, l’Upper Lake. Questa grotta, è, in effetti, una tomba risalente all’Età del Bronzo (3000-1100 a.C.), ora nota come St Kevin’s Bed. Qui il santo dormiva, mentre il luogo consacrato alla preghiera e alla meditazione era la cosiddetta St Kevin’s Cell. Essa era una rustica capanna di pietra, di cui oggi rimane solo la base, costruita su uno sperone di roccia affacciato sul lago.

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Ben presto, voci sulla fama dell’eremita si diffusero in tutta Irlanda e moltissimi religiosi, provenienti da ogni parte dell’isola, vennero a Glendalough per condividere con Kevin una vita votata alla pace e alla meditazione. A questo si deve la costruzione non solo di un villaggio di capanne che ospitavano i seguaci del monaco, ma anche di numerose chiese, una cattedrale medievale, un refettorio, mulini, un granaio… In poco tempo sorse un importantissimo monastero e Glendalough divenne il principale luogo religioso d’Irlanda, in quanto primo centro cattolico d’Irlanda. Mi propongo ora di descrivere gli edifici di maggiore interesse.

La St Kevin’s Church (o Kitchen)

É una piccola chiesa risalente al XI-XII secolo, di pianta rettangolare, costruita interamente in pietra locale e dedicata a San Kevin. Si ipotizza che sia stata ricostruita sul modello di un edificio ligneo preesistente. Il suo soprannome, ‘cucina di San Kevin’, si deve alla caratteristica torre campanaria, che, per la sua forma particolare, ricordava agli abitanti del luogo il comignolo di una cucina. Essa fu costruita successivamente alla struttura della chiesa. Il tetto, spiovente, tipico dell’architettura di quel periodo, è formato da lastre di pietra disposte orizzontalmente e tenute insieme da strati di calce e sabbia passata al mortaio. Un arco, collocato sulla parte superiore dell’edificio, permette di scaricare e distribuire meglio il peso del tetto. I costruttori decisero di sfruttare lo spazio creato dall’arco per ricavarne una camera, tramite la quale si accedeva al campanile per suonare le campane e chiamare i fedeli in preghiera.

Oggigiorno la St Kevin’s Church appare spoglia e grigia per la pietra nuda che la compone, mentre un tempo era interamente intonacata, dipinta all’esterno con colori vivaci, rivestita all’interno da scene tratte dalla bibbia o basate sulla vita del santo per facilitarne la comprensione agli analfabeti.

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La Pietra della Cerva

A pochi passi dalla St Kevin’s Church, oltre un ponte teso su un ruscello, si trovano delle rocce che a prima vista possono sembrare anonime. Avvicinandosi, su una di esse si può notare un buco scavato a formare una sorta di ‘ciotola’. Secondo la leggenda, un giorno San Kevin trovò un neonato affamato, che però non sapeva come sfamare. Proprio all’altezza di questa roccia c’era una cerva, alla quale si deve il suo nome, mandata in aiuto del santo, in attesa di essere munta.

La Torre Circolare

Non può passare inosservata la bellissima Torre Circolare, magnifica nella solennità conferitale dalla sua forma semplice e slanciata. S’innalza fiera sui suoi 33 metri d’altezza, sovrastando tutte le costruzioni circostanti. Sembra una sentinella che vigila muta sulla bellezza che ha attorno.

La pietra che la compone è ardesia, frammista a una piccola percentuale di granito. Serviva per richiamare i fedeli alla preghiera, tramite la campana posta sulla cima, ma aveva anche funzione di magazzino. In caso di attacco, fungeva da rifugio per i monaci e per le preziose reliquie di San Kevin. L’interno era infatti suddiviso in sei piani, divisi da pavimenti di legno e collegati tra loro da scale. L’entrata, inoltre, era posta a 3,5 metri da terra e i monaci vi accedevano tramite una scala provvisoria che veniva poi fulmineamente ritirata, proprio per rendere più sicura la struttura e per impedire agli assalitori di entrare. L’attacco più celebre che dovette subire fu quello del 1398 a opera degli inglesi, che si concluse con la vittoria di questi ultimi e con il tramonto del monastero di Glendalough.

Il tetto conico andò distrutto e fu ricostruito nel 1876 utilizzando le stesse pietre che lo componevano originariamente.

Il cimitero celtico

Glendalough ci parla di un passato in cui il cattolicesimo muoveva i primi passi nella piovosa isola d’Irlanda. Non bisogna dimenticare, però, la cultura che lo precedette, quella stessa cultura che è tra le cose che più ci affascinano di questa terra meravigliosa: il patrimonio celtico. Nessuna sorpresa nel vedere, tutt’intorno alla Torre Circolare, un centinaio di lapidi litiche, alcune delle quali inclinate dal tempo, ma tutto sommato ben conservate, sormontate da croci celtiche. Muoversi in mezzo a questo cimitero celtico è come camminare nella storia irlandese e toccarla con mano.

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Trovò sicuramente la tranquillità che desiderava, in questo piccolo angolo di paradiso irlandese, che, per la bellezza del contesto naturale in cui è collocato, può essere definito un vero e proprio gioiello dell’Isola di Smeraldo, capace di incantare il visitatore, riportandolo sulle vestigia di un passato misterioso e affascinante.

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