Analogie segrete legano assieme le più remote parti della Natura, come l'atmosfera di un mattino d'estate è pervasa di innumerevoli sottilissimi fili, che vanno in ogni direzione, svelati dai raggi del sole nascente. (R.W. Emerson)
L’artista che omaggiamo in questo post è sicuramente poco noto, come sconosciuta o quasi resta l’arte extraeuropea ante ventesimo secolo. Pure, Asher Brown Durand non ha nulla da invidiare a molti paesaggisti europei del XIX secolo, forse grazie ad una formazione che comincia nell’ambito dell’incisione, per cui precisione e cura del dettaglio sono fondamentali.

Durand fu del resto autore di piccoli capolavori filatelici e su sua iniziativa sorse la National Academy of Design di New York. Nel 1830 comincia a dedicarsi alla pittura a olio ma è durante un viaggio tra i monti Adirondack, a nord dello stato di New York, che il nostro artista si lascia incantare dallo spettacolo grandioso della natura. Da quel momento in poi montagne, boschi, laghi, rocce e orizzonti sconfinati divengono il soggetto prediletto della sua pittura.
Asher Brown Durand un po’ come un novello Leonardo da Vinci, realizza molteplici schizzi di ogni particolare: studia fiori, foglie, rocce, tronchi fino a conoscerne perfettamente la grammatica visiva e

a quel punto li possiede tanto da poterli inserire nelle sue polifoniche visioni che ricordano quelle classicistiche di Poussin o Lorrain, ma accolgono anche la lezione di un particolare paesaggista come Constable e anticipano il realismo paesaggistico di un Corot o di un Courbet.

In ogni caso l’opera di Asher Brown Durand si colloca all’interno dell’Hudson River School, un gruppo di artisti che influenza anche letterati come Emerson e Thoreau, entrambi precursori di quello che oggi definiamo ambientalismo o…passione per il luogo fragile e meraviglioso che ci ospita: la Terra.
